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Immagine del redattorePier Luigi Putrino

Decreto Rilancio - Contributo a fondo perduto

La misura si rivolge a tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa con ricavi conseguiti nell’anno 2019 fino a 5 milioni di euro.


Sono esclusi dal beneficio le imprese ed i professionisti che hanno cessato l’attività alla data del 31 marzo scorso.


Inoltre, a seguito di una modifica dell’ultima ora apportata al Decreto, sarebbero esclusi dall’agevolazione i professionisti iscritti ad una Cassa di Previdenza privata. Tuttavia, a seguito delle innumerevoli critiche mosse dai rappresentanti delle principali Casse di Previdenza, si spera in un prossimo chiarimento da parte del Ministero.

Il ristoro diretto non potrà comunque essere cumulato con l’indennità di 600 euro varata con il “Decreto Cura Italia”.


Per usufruire del contributo a fondo perduto, occorre aver registrato una riduzione del fatturato o dei compensi di almeno un terzo nel mese di aprile 2020 rispetto allo stesso mese dell’anno 2019. Tale condizione non si applica a chi ha aperto la partita Iva dopo il 1° gennaio 2019 ed a coloro i quali hanno domicilio fiscale o sede operativa nei comuni che erano zona rossa prima della dichiarazione di stato di emergenza nazionale. Per i contribuenti che ricadono in una di queste due categorie, non occorre dimostrare il calo dei ricavi.


L’indennizzo avrà un valore minimo di 1.000 euro per le persone fisiche e di 2.000 euro per i soggetti giuridici (Società – Associazioni professionali).

L’ammontare massimo del contributo spettante sarà quantificato mediante l’applicazione di una percentuale sull’importo dato dalla differenza tra il fatturato conseguito nel mese di aprile 2020 ed il fatturato conseguito nel mese di aprile dell’anno 2019.


Le fasce sono le seguenti:

20% per i soggetti con ricavi o compensi 2019 fino a 400 mila euro;

15% oltre 400 mila euro e fino a 1 milione di euro;

10% oltre 1 milione e fino a 5 milioni di euro.


Per usufruire del contributo occorre presentare una specifica domanda telematica all’Agenzia delle Entrate, autocertificando la sussistenza dei requisiti previsti dal Decreto.

Solo dopo l’erogazione dell’indennizzo, verranno effettuati da parte dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanzia i controlli di merito.


La domanda dovrà essere presentata entro 60 giorni dalla data in cui l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione la procedura telematica per inviare la richiesta.



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